Antichi mestieri napoletani: Franfellicaro

Il Franfellicaro era un venditore ambulante di dolciumi: le franfellicche . Il nome, probabilmente, deriva dal greco pompholux, ovvero “bolle d’aria”. L’etimologia serve anche a ricordare la leggerezza di questi dolciumi.

Le vecchie caramelle partenopee venivano ricavate tagliando in piccoli rettangoli un impasto di sciroppo zuccherino solidificato e miele.  Erano necessari un fornello a carbone, un fuoco, una pentola e un uncino sul quale venivano fatti raffreddare queste bontà. Potevano essere acquistate anche calde per alleviare il mal di gola. Qualcuno estende il nome “franfellicche” anche ai bastoncini di zucchero filato e caramellato venduti nelle fiere.

Il franfellicaro fischiava per richiamare i clienti e spesso urlava frasi del tipo“ Guagliò accàttate ‘o franfellicco, tuosto tuo’, ‘o franfellicc! Cinche culure e cinche sapure pè ‘nu sordo!”. Quando poteva permettersi una bancarella, usava delle lanterne per poter vendere i suoi prodotti anche di sera.

I venditori organizzavano anche dei giochi per incrementare gli affari. Uno, ad esempio, consisteva nell’indovinare se il numero delle caramelle strette nel pugno era pari o dispari. Un altro invece si basava sull’attesa che una mosca si posasse su una caramella dei concorrenti per stabilire il vincitore.

Un mestiere scomparso, ormai, ma che fu molto in voga nella Napoli dell’Ottocento!

Dott.ssa Rita Laurenzano

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