Si ‘o rè e Miezucannone

Usiamo quest’esclamazione quando ci rivolgiamo  ad un uomo basso, sgraziato nei movimento, dal comportamento buffo. Ma sapete da cosa deriva quest’affermazione?

Per scoprirlo basta pensare all’omonima strada, Via Mezzocannone appunto, conosciuta, soprattutto dai più giovani, come strada universitaria con tante librerie e piccoli localini frequentati dagli studenti.

La via ha questo nome perché un tempo vi sorgeva una fontana, di cui ci resta solo una stampa antica come testimonianza della sua presenza.

Era una fontana non troppo grande ma con una vasca bassa e capiente che serviva a far abbeverare gli animali di passaggio in quella zona. Sopra la vasca vi era una nicchia con la figura del re Alfonso II d’Aragona.

L’immagine del sovrano si presentava bassa, un po’ goffa e tozza sicuramente sgraziata nella sua fisionomia. Inoltre, la cannula, o in napoletano “o cannone”, da dove fuoriusciva l’acqua, non era molto lunga, anzi, era proprio “miezu cannone”.

Da allora i napoletani iniziarono a schernire il re definendolo “o’re e miezucannon” e ben presto, la fontana fu abbattuta ma la strada continuò ad essere chiamata Mezzocannone in ricordo a quel tipico atteggiamento tutto  napoletano di ironizzare su qualsiasi aspetto della vita, anche sulla regalità del sovrano!

Dott.ssa Rita Laurenzano